venerdì 23 maggio 2008

Arrestati i coniugi “pusher”

I carabinieri bloccano la piazza di spaccio gestita da una coppia soveritana.

SOVERIA MANNELLI-Il modello è quello del pusher moderno: giovane, sui trent’anni, senza precedenti, con un lavoro di facciata, convivente o più spesso sposato, vita tranquilla che non dà adito a sospetti. Con in più, però, “l’hobby” degli stupefacenti. E non della piccola dose da dividere con qualcuno, ma un vero e proprio professionista che attraverso la “diversificazione del prodotto” consente ampia scelta ai suoi clienti. Lo scorso fine settimana, i carabinieri della Compagnia di Soveria Mannelli hanno messo i sigilli alla fiorente attività, aprendo invece le porte del carcere di San Francesco alla giovane coppia di Soveria Mannelli che aveva avviato una piazza di spaccio nel centro montano. I militari dell’Arma avevano da tempo notato un aumento di giovani trovati in possesso di modiche quantità di sostanza stupefacente. Per loro si è attivata la procedura di segnalazione al Prefetto, mentre hanno iniziato attente indagini sui pusher. La svolta decisiva è arrivata quando hanno fatto irruzione in una villetta della periferia di Soveria Mannelli. Completamente sbigottito alla vista dei militari, il giovane G.L.G., trentenne soveritano, ha tentato di sviare l’attenzione dei Carabinieri che però non hanno perso di vista l’obbiettivo della loro azione e così hanno iniziato subito una perquisizione dell’intera area. Ricerca fruttuosa perché i militari hanno rinvenuto numerose dosi di sostanza stupefacente di vario tipo: un “supermercato” fornito di eroina, hashish e marijuana, parte già suddivisa in dosi e pronta per essere immessa nel mercato. L’azione degli uomini dell’Arma non ha risparmiato J.I., la giovane moglie del trentenne che, “socia in affari” del marito, nel corso delle operazioni di polizia ha anche tentato di disfarsi di parte dello stupefacente, venendo però bloccata dall’azione rapida dei militari. Sono scattate così le manette ai polsi dei due coniugi e, contemporaneamente, alcune perquisizioni nel centro cittadino. L’uomo è stato condotto al carcere di Lamezia Terme, mentre la donna è agli arresti domiciliari. Comparsi nella giornata di sabato davanti al Tribunale della piana, il Giudice, ha convalidato gli arresti. Un’operazione importante, quella dei Carabinieri di Soveria, che ha bloccato una “piazza di spaccio” rilevante e con potenzialità elevate sotto il profilo della pericolosità sociale.
Fonte: CalabriaOra

martedì 20 maggio 2008

Due progetti sociali attivati al CSM

DECOLLATURA - "Piccoli cadeau realizzati da mani tremanti", è lo slogan che accompagna le preziose bomboniere realizzate dagli ospiti del Centro di salute mentale di Decollatura.
La struttura occupa alcuni locali del poliambulatorio di piazza Perri è una realtà che opera da diversi anni sotto la guida dello psicologo Antonio Lucchino e dello psichiatra Pietro Scardamaglia, accoglie numerosi pazienti anche durante le ore diurne dove possono fruire della mensa due volte la settimana. Nonostante fosse una realtà consolidata verso la fine del 2006, per alcune scelte aziendali dell'Asl n° 6, si paventava la chiusura del centro così i parenti degli ospiti diversamente abili e molti volontari si riunirono in associazione per dare voce a chi più sfortunato non riusciva a manifestare il proprio disappunto. Nacque così l'associazione "New Day".
«Il nostro compito è molto delicato - ha dichiarato Mario Marasco vice presidente dell'associazione - perché abbiamo la responsabilità di favorire l'inserimento di soggetti, con particolari problematiche nella società e abbassare la soglia di difficoltà di accettazione spesso presente tra la popolazione». Maria Gigliotti, presidente dell'associazione, spiega come si è riusciti ad ottenere l'approvazione di due progetti di tirocinio formativo Por Calabria 2000/2006 da parte della Regione Calabria: i progetti "Cultura protetta" e "Esperienza di pubblicazione" hanno consentito a quattro ospiti del centro selezionati da una equipe medica di apprendere attività manuali di un certo rilievo. Per il progetto "Esperienze di pubblicazione" che prevede la presenza di un apprendista, la New Day ha ricevuto l'assenso della Grafica Reventino di Decollatura mentre tre tirocinanti sono stati inseriti presso l' "Istituto professionale per l'agricoltura e l'ambiente" di Soveria Mannelli e il vivaio Magna Grecia di Decollatura per la realizzazione del progetto "Colture protette". I tirocinanti - conclude Gigliotti - sono costantemente seguiti da professionisti e dalla loro tutor Carmen Chiodo.
Fonte: Gazzetta del Sud.

giovedì 15 maggio 2008

Tenta di estorcere soldi alla madre

DECOLLATURA - Dovrà rispondere di rapina e tentata estorsione ai danni della propria madre P.M, un giovane di 30 anni, di Soveria Mannelli. I carabinieri della stazione di Soveria Mannelli, comandata dal maresciallo Danilo Sidoti, sono intervenuti per un'emergenza che sembrava avere i connotati tipici di un dramma familiare: un giovane violento che si scaglia contro la madre.
Durante la ricostruzione dei fatti però, è emerso che P.M. era andato oltre il banale litigio, rendendosi responsabile di reati ben più gravi. Il giovane, già noto alle forze dell'ordine, aveva - secondo l'accusa - tentato di ottenere dalla anziana madre una somma di denaro usando contro di lei dei modi molto duri.
La donna ha resistito alle richieste tanto che il giovane alla fine ha deciso di sottrarle degli oggetti dandosi poi alla fuga. Le urla dell'anziana signora hanno però messo in allarme la macchina della Benemerita che in pochi minuti è giunta sul posto.
I militari della stazione di Soveria Mannelli, una volta accertati i fatti, coadiuvati dai colleghi del Nucleo operativo e Radiomobile si sono messi sulle tracce del giovane riuscendo ad individuarlo, poco dopo, in una delle piazze principali del paese.
Sono bastati rapidi controlli ai documenti e poi sono scattate le manette per P.M. che è stato condotto in stato di arresto presso la Compagnia della città del Reventino. Completati gli atti i militari hanno accompagnato l'arrestato presso il carcere di San Francesco, a Lamezia Terme, a disposizione della Procura della Repubblica. I giudici della Piana, concordando con le investigazioni degli uomini dell'Arma, hanno convalidato l'arresto operato da militari e disposto che il giovane rimanga in carcere.
Fonte: Gazzetta del Sud

mercoledì 14 maggio 2008

Lo sport per educare alla legalità.

DECOLLATURA - «La scuola ha l'obbligo di assumersi la responsabilità di fronte ai comportamenti violenti dei giovani che sono emersi dagli ultimi avvenimenti di cronaca e deve porre dei paletti». Il messaggio dai toni molto forti proviene da Maria Gabriella Greco dirigente dell'Istituto comprensivo "Michele Pane" di Decollatura durante la manifestazione "Lo sport kick boxing come training educativo e formativo alla legalità in età evolutiva" organizzato dall'As krak- team di Decollatura con il patrocinio della Federazione sindacato polizia, Kick boxing FI Kb-Coni , amministrazione comunale e istituto comprensivo. «Dopo gli avvenimenti di Verona e i casi di bullismo che coinvolgono studenti di tutta la nazione - ha detto la dirigente - dobbiamo lavorare con impegno per cercare di modificare le aspettative dei giovani bombardati da continui messaggi di violenza in una società priva di certezze e di riferimenti. Il raggiungimento del loro benessere psicologico oltre che culturale deve essere l'obiettivo che una scuola deve perseguire». Dopo i saluti dell'assessore comunale alla pubblica istruzione Liliana Gennaccaro che si è dichiarata vicina a tutte le manifestazioni sportive del territorio, Vincenzo Russo, responsabile regionale sport da ring si è addentrato nella metodica dell'insegnamento di questa disciplina che non è solo combattimento ricavato dall'unione di Karate nipponico e pugilato ma educazione al rispetto delle regole. Uno sport che ben lontano dall'insegnamento della violenza dirotta le ansie e le frustrazioni dei giovani in palestra, dove gli atleti imparano a governare il proprio corpo liberandosi della rabbia e della loro timidezza. «La Kick boxing deve essere intesa come un gioco» ha detto Danilo Bruno che da anni insegna psicomotoricità. «E' innegabile - secondo Eugenio De Rose docente Unical della disciplina di Kick Boxing - l'effetto benefico del movimento sia sul corpo che sulla mente del ragazzo che deve essere comunque seguito da un ottimo maestro. Un bambino inserito in un gruppo si formerà con determinati principi, spetta al maestro o allenatore come si vuol definire, ascoltare i suoi problemi e farsi carico delle sue emotività solo così potrà dare dei consigli ed educare il piccolo atleta ad essere sicuro e fiducioso verso la vita». Rivalutare quindi la Kick boxing come un mezzo per vincere "la battaglia della cattiveria", sport pulito ben lontano dalle violenze che imperversano nei campi di calcio. «Questa disciplina - ha affermato Franco Biondi,ispettore capo di Polizia e segretario provinciale Federazione sindacale Polizia di Cosenza - insegna il rispetto dell'avversario e le norme della legalità, ma per rendere efficace la lotta contro ogni forma di bullismo è indispensabile realizzare un protocollo di intesa con le forze di Polizia, la scuola e i genitori. Solo attraverso un dialogo aperto si potrà combattere il fenomeno». Centinaia di piccoli studenti hanno assistito alla esibizione di "lotta" tra Nino Romeo, campione regionale e Giulia Chiodo medaglia di bronzo agli ultimi campionati mondiali di Kick Boxing entrambi di Decollatura.
Fonte:Gazzetta del Sud

Immagini della finale regionale svoltasi a Decollatura nella scorsa estate.

mercoledì 7 maggio 2008

Lavori di studenti esposti in mostra

L'istituto di istruzione superiore "Luigi Costanzo" con istituti associati, liceo scientifico di Decollatura, istituto professionale per l'agricoltura e l'ambiente di Soveria Mannelli e l'istituto tecnico industriale di Soveria Mannelli, organizza una "tre giorni" dedicata alla scienza, alla tecnica e all'ambiente. La manifestazione si svolgerà domani, il 9 e 10 maggio nella sede dell'istituto in via della stazione di Decollatura. Oltre al dirigente Giovanni Martello promotore dell'evento, interverranno numerose personalità nella cerimonia di apertura, tra cui Raffaele Perri, dirigente direzione generale ufficio scolastico regionale per la Calabria, Anna Perani dirigente settore pubblica istruzione dell'amministrazione provinciale di Catanzaro, Giacomo Muraca presidente della Comunità dei monti Mancuso-Tiriolo-Reventino, l'editore Florindo Rubettino e alcuni sindaci del comprensorio. Durante le tre giornate rimarrà aperta la mostra mercato dei lavori degli studenti dell'Istituto di Istruzione secondaria "L.Costanzo" e dell'Istituto comprensivo "Michele Pane" di Decollatura. La cittadinanza potrà assistere alle dimostrazioni ed esperimenti scientifici nei laboratori multimediali a cura degli studenti.

venerdì 2 maggio 2008

Ospedale, restano le perplessità.

Se non fosse per le unità diagnostiche, ancora presenti nella struttura, quali radiologia e laboratorio analisi, sebbene per alcuni versi ultimamente destinatarie di provvedimenti “limitanti”, sopperiti con l’ausilio della telematica , il Pronto Soccorso dell’ospedale cittadino non avrebbe ragione di essere definito tale. Il mancato ripristino delle sale operatorie, ancora in itinere, e chissà per quanto, limita se non riduce dell’80% l’operatività dei blocchi chirurgici che, allo stato, forniscono un’assistenza infima e questo dicasi per Chirurgia Generale, Ginecologi e Ortopedia. Un ospedale senza sal operatorie e senza possibilità di “mandato pieno” ai blocchi chirurgici, certamente non può essere definito tale. Questa è l’amara constatazione degli operatori del Pronto Soccorso e del 118 che quotidianamente prestano il loro servizio al punto di primo intervento e che, con maggiore frequenza, si devono arrendere anche di fronte a una banale otite o ad un’ernia infiammata. Tanto, poiché i reparti soffrono delle loro limitazioni e conseguentemente incapaci di poter effettuare consulenze efficienti a causa dei forti limiti di cui parlavamo prima. Il paradosso, però, non finisce qui, poiché da questo il più delle volte si genera altra criticità. Rappresentativo il caso di un signore che per un ematoma frontale, procuratosi con una banale caduta, si è visto trasferire a Lamezia; o di un altro ancora che alle prese con forti dolori addominali, anch’esso è stato trasferito alla città della piana, in pratica aveva la vescica piena; caso risolto con un banale innesto del catetere, poi ritrasportato a Soveria e poco dopo di nuovo a Lamezia, per via di una perdita di sangue. E che dire che per una banale otite un paziente è stato trasferito a Cosenza dove i sanitari dell’Annunziata, constatata la diagnosi non potevano credere che una patologia del genere avesse indotto un altro ospedale a un trasferimento del genere. Casi questi, successi in questo mese, come altri di cui ne ignoriamo le vicende. Se questo induce a drastiche riflessioni ciò che consegue a questo stato di precarietà induce a prospettive sicuramente più nefaste. Cosa succede quando i pazienti vengono trasferiti di qua e di là per banalità come quelle appena trattate? La risposta è semplice: il territorio rimane senza ambulanza, con le dovute conseguenze, tra l’altro, sperimentate sulla propria pelle da un cittadino di Decollatura che, con un principio di infarto, a dovuto ricorrere al suo autoveicolo. Se qui ancora non è successo quello che è accaduto a Vibo è perché evidentemente la benevolenza divina ci sta mettendo una pezza. Ma per quanto ancora? Le denunce dei referenti amministrativi cittadini giacciono presso la Procura lametina, mentre l’ultima inoltrata a Silvana Riccio, Commissario verifica Assistenza Sanitaria Calabrese, non ha prodotto allo stato provvedimenti tangibili se non una risposta della stessa inoltrata al sindaco Leonardo Sirianni, dove si legge della presa d’atto delle preoccupazioni del primo cittadino. Intanto l’ortopedia è orfana del primario Giovanni D’Onofrio, distaccato per necessità sopravvenute a Lamezia Terme e il valzer degli avvicendamenti sembra una costante oramai consolidata. In quanto alle sale operatorie, il discorso diventa ancora più complicato, dove l’arrivo dei pannelli schermati, ultimo atto per la loro definizione, non ha posto fine alla vicenda in quanto arrivati in numero non sufficiente. Criticità su criticità, più volte denunciate ed esposte all’attenzione dei vertici dell’Asp e del Direttore Generale Angela Di Tommaso, che pare, non abbiano ancora trovato le soluzioni del caso.
Fonte:CAlabria Ora.