martedì 29 gennaio 2008

Segnaletica stradale poco chiara a Cerrisi

Rappresenta un pericolo il segnale posto sulla rotatoria di Cerrisi, frazione di Decollatura. Giuseppe F., un anziano signore residente da molti anni a Torino ma di tanto in tanto ama recarsi a Cerrisi, paese natio, afferma indica una curiosa segnaletica accanto alla rotatoria che separa un incrocio in località Cerrisi. Il divieto di transito collocato in modo ambiguo sul margine della piccola aiuola copre del tutto la segnaletica direzionale di colore azzurro, capita quindi, ed è gia capitato più di una volta, che i conducenti di autoveicoli ingannati dalla posizione del divieto, e in mancanza di una freccia direzionale, si inseriscano nella corsia errata per attraversare la variante che conduce a Catanzaro, con il rischio di scontrarsi con gli autoveicoli provenienti dal senso di circolazione opposto. «Più di una volta mi sono recato al Municipio - afferma - per evidenziare la posizione anomala della segnaletica e l'assenza delle strisce pedonali che rende difficoltosa l'attraversamento della carreggiata per tutti. Mi è stato riferito dai responsabili che le strisce pedonali esistevano ma sono state cancellate dal trascorrere del tempo».
Fonte: Gazzetta del sud

mercoledì 23 gennaio 2008

I paesi di montagna non devono essere penalizzati.

SOVERIA MANNELLI - Soveria MannelliIn occasione del suo nuovo insediamento a direttore generale dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, Pietro Morabito, accompagnato dai suoi più stretti collaboratori, ha fatto visita ai vertici della Comunità Montana dei Monti-Reventino-Tiriolo-Mancuso. Ad accoglierlo è stato il Presidente Giacomo Muraca, accompagnato dal suo vice Vittorio Angelo Montoro e dai componenti dell'intero esecutivo. Gli stessi amministratori sono stati affiancati da sindaci e assessori dei Comuni di Decollatura, Carlopoli, Cicala, San Pietro Apostolo, Conflenti e Motta Santa Lucia. Il motivo centrale di questo importante incontro è stato quello di sciogliere tanti problemi che ancora sussistono presso la struttura ospedaliera di Soveria Mannelli. In particolare il direttore generale Pietro Morabito ha assunto l'impegno di rendere operative (entro la fine di febbraio) le due sale operatorie già presenti presso l'ospedale di Soveria Mannelli. Inoltre, di dotare le stesse sale operatorie di tutti quei specialisti necessari per un suo buon funzionamento. E questo, proprio per tornare a garantire a tutta l'utenza sanitaria prestazioni adeguate e di alto profilo professionale. In più, da parte dello stesso direttore generale è stata espressa anche la volontà di potenziare i servizi di primo soccorso, garantendo alla struttura sanitaria la messa in funzione della già esistente pista di eli-soccorso. L'incontro è proseguito, nella stessa mattinata, presso la saletta conferenze del complesso ospedaliero dove sono state presenti le diverse rappresentanze sindacali degli operatori sanitari ed amministrativi e i vertici sanitari. Pietro Morabito in questa occasione ha ribadito gli stessi impegni presi nella mattinata con i vertici della Comunità Montana, assicurando anche agli operatori ospedalieri un suo forte impegno per la messa in regime di questo importante ospedale. Da parte loro il presidente della Comunità montana dei Monti-Reventino-Tiriolo-Mancuso. Giacomo Muraca, il vice presidente Vittorio Angelo Montoro e l'intera Giunta dell'ente montano, hanno ringraziato il dottor Pietro Morabito per la forte attenzione che ha voluto riservare a questo vasto territorio montano fin dal suo primo giorno di insediamento a Direttore Generale dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro. «Un territorio - ha tenuto a precisare il presidente Giacomo Muraca - non comprensivo solo della cittadina di Soveria Mannelli, ma di tanti altri medi e piccoli Comuni, sia della provincia di Catanzaro che della provincia di Cosenza. Un vasto ambito servito da questo ospedale di montagna che comprende una popolazione complessiva di circa 60.000 abitanti. Un comprensorio - ha precisato il presidente Muraca - che in alcuni periodi dell'anno, specie nei mesi invernali, quando è presente il ghiaccio e la neve, risulta difficile percorrere e ancora di più raggiungere dai più grossi centri urbani posti a livello del mare». Giacomo Muraca ha quindi richiamato l'attenzione di quanti possono agire efficacemente a favore di tutta la gente di montagna. «Popolazione - ha detto - che ha scelto di continuare a vivere in questo difficile territorio e che per questo non deve assolutamente essere abbandonata a se stessa. Specie per ciò che concerne l'ambito dei servizi destinati alla salute e che, così come ben recita la Costituzione Italiana, è giusto che vengano garantiti in uguale misura a tutti i cittadini del nostro Paese».
Fonte: Gazzetta del sud

domenica 20 gennaio 2008

Strage Caraffa, si è suicidato l'uomo accusato della morte di zii e cugini


VITERBO - Si è suicidato nel carcere di Viterbo Claudio Tomaino, il trentunenne residente a Lamezia Terme, accusato della strage di caraffa,, in provincia di Catanzaro, del 27 marzo 2006: furono uccise quattro persone, lo zio dell'uomo, Camillo Pane, la zia Annamaria e i cugini Eugenio e Maria. A dare notizia del suicidio di Tomaino sono stati i difensori dell'uomo, informati dalla direzione del carcere di Viterbo. Claudio Tomaino si è infilato una busta di plastica in testa, nella quale aveva anche infilato il fornellino a gas che utilizzava per scaldarsi le vivande, ed è morto soffocato. A constatare il suicidio dell'uomo è stato stamattina un agente di custodia che si era recato nella cella del giovane per portargli le medicine che prendeva quotidianamente per i disturbi psichici di cui era affetto. La Corte d'assise di Catanzaro, su richiesta dei difensori, aveva disposto di sottoporlo a perizia psichiatrica, l'esito della quale avrebbe dovuto essere esaminato nell'udienza fissata per il prossimo 19 febbraio. Nella strage di Caraffa furono assassinati l'infermiere Camillo Pane, zio di Tomaino, la moglie, Annamaria, ed i figli Eugenio e Maria, residenti a Decollatura un piccolo comune a pochi Km di distanza dal luogo del delitto. La strage fu provocata da un movente economico. Tomaino, infatti, aveva un debito di 450 mila euro con Camillo Pane, insieme al quale gestiva un'attività di compravendita immobiliare. I componenti della famiglia Pane furono uccisi a colpi di pistola e poi nascosti in un casolare abbandonato, nelle campagne di Caraffa. Pochi giorni dopo la mattanza, Claudio Tomaino era finito in manette. Le indagini lo avevano inchiodato grazie anche all'uso della tecnologia a disposizione degli investigatori, che erano riusciti a ricostruire i movimenti del giovane attraverso il suo telefono cellulare. Ad incastrare Tomaino anche il ritrovamento della pistola utilizzata per la strage, una calibro 9X21 rinvenuta in contrada Marinella, a Lamezia Terme.
Durante la detenzione, Claudio Tomaino aveva più volte tentato il suicidio, sia nel carcere di Catanzaro, dove è stato detenuto dopo l'arresto, sia nel carcere laziale di Viterbo. Fino alla scorsa notte, quando ha utilizzato una busta di plastica per porre fine alla sua esistenza. (19 gennaio 2008)

Condannato a sette mesi il Sindaco di Decollatura.

Sette mesi di reclusione.
E' questa la sentenza che il Tribunale di
Lamezia Terme ha emesso a
carico del sindaco di Decollatura, Mario Perri che è stato, quindi, riconosciuto colpevole del reato di contraffazione ed utilizzo di sigilli dell'Ordine dei geologi della Basilicata. Timbri che, secondo quanto appurato, Perri avrebbe apposto nell'esercizio della sua attività di architetto e progettista su alcune relazioni geologiche, risuitate da successivi accertamenti false. Il dispositivo, emesso dal giudice monocratico Francesco Aragona, condanna l'attuale primo cittadino di Decollatura per fattispecie di reato che sarebbero state commesse nel comune di Tiriolo il 21 giugno del 2000. Non luogo a procedere, invece, per le medesime accuse di contraffazione di sigilli dell'Ordine dei geologi della Basilicata (su delle relazioni recanti la firma di un sedicente geologo Ugo Grisolia) compiute in data antecedente l'anno 2000, in particolare a Carlopoli, comune in cui ricade il fabbricato oggetto dell'istruzione dell'iter processuale, essendo il reato estinto per prescrizione.L'architetto Perri è stato, inoltre, condannato al risarcimento dei danni a favore delle tre parti civili: Ordine dei geologi della Basilicata, della Calabria e coniugi Fabiano (i proprietari del fabbricato di Carlopoli che hanno sporto querela nel 2004 ndr). Nella fattispecie, il Tribunale ha demandato al giudice civile la quantificazione complessiva dell'importo stabilendo, in via provvisionale, un risarcimento di 2 mila euro a testa alle parti civili, rappresentate in giudizio dall'avvocato Francesco Pagliuso il quale si è dichiarato soddisfatto «in primis perchè sono state accolte le nostre richieste e poi perchè siamo riusciti a venire a capo di un processo che era ormai sull'orlo della prescrizione».Il sindaco di Decollatura ha preferito non attendere in aula lettura della sentenza, allontanandosi dopo aver deposto e dopo aver ascoltato tutta la fase della discussione.«Ho conosciuto personalmente questo geologo Ugo Grisolia presso gli uffici del genio civile di Catanzaro nel 1998. Una persona simpatica. Mi ha parlato di cifre inferiori rispetto a quelle che pretendevano altri progettisti per cui abbiamo instaurato subito un rapporto professionale», ha raccontato nel corso dell'esame Mario Perri.«Dopo che ha redatto la relazione geologica- ha aggiunto -non ho avuto più contatti con lui. Precisamente dall'estate del 1999 non esistevano più rapporti di collaborazione anche in considerazione della mia attività di sindaco». Il professionista, per la sua consulenza geologica, è stato regolarmente retribuito ma, ha evidenziato l'architetto Perri, «non ho più nessun riferimento su di lui per motivi legati alla mia attività politica. Infatti, nel 2003 ho subito un attentato nel mio studio che ha distrutto tutto il materiale che avevo: numero di telefono, indirizzo e le ricevute che mi ha regolarmente rilasciato per il suo compenso le quali, comunque, dovrebbero essere in possesso della guardia di finanza a seguito di una loro perquisizione nei miei uffici». Dopodichè è seguita la discussione, con le relative richieste, delle parti. Il pm, Deborah Chirico ha parlato di «un diluvio di prove che dimostrano la responsabilità penale del Perri», chiedendo una condanna a due anni.Analisi condivisa dal legale di parte civile mentre l'avvocato Vincenzo Battaglia, difensore di Perri, ha chiesto l'assoluzione per non aver commesso il fatto o, in subordine, il non doversi procedere per avvenuta prescrizione.Da segnalare, infine, che l'altro imputato nel medesimo processo, Francesco Talarico, è stato assolto per non aver commesso il fatto.G. PERRI
fonte: calabria ora

Scossa di magnitudo 3,7.


L' evento sismico di magnitudo 3,7 è stato rilevato dall' laboratorio sismologico dell' Universita della Calabria alle ore 14,40 del 18/01/2007 con epicentro localizzato in una zona scarsamente abitata della Sila, tra le localita' di Bocca di Piazza e Villaggio Mancuso, con profondita di 10 Km. La scossa è stata avvertita anche nel nostro comune in modo particolare nelle zone più basse caratterizzate da terreno piu instabile di origine alluvionale(sabbie, argille). Non si segnalano danni a persone o abitazioni.


mercoledì 9 gennaio 2008

Promozione ambientale del Reventino e del Savuto.

DECOLLATURA - Si è costituita l'associazione per la promozione sociale ed ambientale del Reventino e del Savuto onlus, con l'obiettivo di cercare una risoluzione per lo sviluppo del territorio. L'assemblea si è riunita presso la mediateca di piazza della Vittoria e l'organizzatore Claudio Marasco ha evidenziato come siano stati favorevoli alla adesione numerosi cittadini del comprensorio, diverse associazioni e imprese locali mentre i Comuni hanno rinviato l'adesione per problemi di bilancio. «La motivazione che ci ha indotto a realizzare il centro per la promozione ambientale - dichiara Marasco - si riconduce al continuo spopolamento che colpisce l' entroterra montano a causa della carenza di opportunità lavorative. Molti dei nostri giovani laureati e non solo, sono costretti all'emigrazione anche extraeuropea per trovare una sistemazione, è giunto il momento di rimboccarsi le maniche per ritrovare un sistema risolutivo». Per Tonino Perna, docente di sociologia economica presso l'Università di Messina, c'è stata una forte adesione alla costituzione della associazione nonostante si sia giunti in un momento difficile e in una fase di forte disgregazione: «Esiste una resistenza che in Calabria appare molto forte, nonostante ci sia resi conto dello stato di gravità in cui versa la nostra Regione, basta considerare l'assenza di un piano energetico e un piano di rifiuti, solo per citare alcune carenze, ma per risolvere i problemi connessi al territorio basterebbe realizzare, con i fondi strutturali europei e in giunta regionale abbiamo un canale, una struttura che sia in grado di fare progettazione utilizzando i giovani ricercatori in grado di realizzare progetti utili al fine di promuovere il territorio. Ma - aggiunge - fondamentalmente occorre una attività sinergica tra i comuni affinché si produca un vero cambiamento». Per Tonino Perna è indispensabile ricostruire un sistema di responsabilità attribuendo, per esempio, la gestione dell'antincendio alle associazioni, anche se l'assessorato all'ambiente vorrebbe dare più risorse ad altri «che però non si sono dimostrati all'altezza di svolgere questo compito, come è altrettanto vero che le Comunità Montane e le Province debbano avere un ruolo fondamentale nella gestione del territorio montano». In breve per il professore Perna le Regioni «devono assegnare i fondi alle Comunità montane che devono indire bandi per l'attribuzione alle associazioni per l'antincendio». Giacomo Muraca, presidente della comunità dei Monti Reventino-Mancuso-Tiriolo, afferma che la cultura e l'istruzione viaggiano in linea parallela come pure non si incontrano mai i comuni del comprensorio: «la Comunità Montana, le associazioni, gli enti pubblici e le istituzioni devono agire in sinergia e stabilire finalità a cui devono corrispondere strutture e finanziamenti, in modo da procedere come una fitta rete. Le carenze non sono nel territorio ma in noi stessi che non siamo in grado di sederci intorno ad un tavolo per un confronto, d'altra parte è necessario che le istituzioni devono assegnare deleghe precise per indicare il percorso ricostruttivo». Numerosi gli interventi del pubblico che ha partecipato alla costituzione della onlus, i cui scopi principali sono la tutela e valorizzazione della natura e dell'ambiente, delle cose di interesse artistico e storico del territorio con l'intento di promuovere lo sviluppo socio economico a partire dalle risorse locali. L'associazione ritiene inoltre necessario coniugare il progresso e l'espansione della crescita economica con le esigenze del territorio, senza rischiare di distruggere le risorse che ci permettono di esistere fisicamente. La tutela dell'ambiente è dunque una delle principali attività dell'associazione. Un tema particolarmente delicato che si lega comunque ad uno sviluppo ecosostenibile in un territorio montano dove i problemi sono ancora più difficili da superare. Ecco quindi l'esempio anche in altre realtà montane della Calabria, come quelle legate alla vasta area protetta del Parco Nazionale della Sila, che sta operando da diversi anni notevoli sforzi per stimolare ed accompagnare lo sviluppo dei paesi di montagna, nel più assoluto rispetto della natura.

Fonte: gazzettadelsud.it