martedì 22 aprile 2008

Protezione civile, urgente un Piano d'intervento

DECOLLATURA - La protezione civile non dev'essere considerata solo nell'ottica della gestione dell'emergenza, ma come servizio continuativo di cui viene garantito il funzionamento anche in tempi ordinari. È quanto afferma Simeone Cardamone, comunicatore del rischio, per il quale occorre la realizzazione di un Piano di emergenza di cui dovrebbero dotarsi le amministrazioni locali del comprensorio. «Fare il Piano di emergenza - infatti afferma Cardamone - significa studiare il territorio e tutti i rischi in cui la popolazione può incorrere». La Calabria è ritenuta zona 1 per i rischi, non solo idrogeologici e sismici ma anche per il rischio incendio. Per Cardamone non basta solo un assemblaggio di procedure ed elenchi di uffici e numeri di telefono per realizzare un piano, è indispensabile un processo completo che parte dall'analisi dei rischi (idrogeologico, industriale, sismico, incendio boschivo) per giungere alla definizione di scenari di rischio ad essi collegati, in sintesi il comunicatore Cardamone afferma che la realizzazione del piano richiede che il personale incaricato alla stesura del piano stesso possieda capacità ed esperienza adeguate. La considerazione che i piani vengano trattati da professionisti qualificati in materia che agendo in sinergia possano in qualche modo evitare i danni provocati da fenomeni naturali è dovuta ad un'esperienza consolidata del comunicatore insieme con la valutazione degli avvenimenti che si sono susseguiti in particolare durante i periodo estivi nei paesi montani. I territori montani sono ricchi di boschi per cui soggetti ad incendi particolarmente nei periodo estivo, dolosi o non, ma un attento studio compiuto dalle figure professionali adeguate ciascuno per le proprie competenze nonché la divulgazione tra la popolazione ad opera dei comunicatori tende a ridurre i rischi. La protezione civile ha recentemente richiesto ai Comuni un censimento del territorio per individuare le zone in cui maggiormente è addensata una popolazione anziana o diversamente abile, e l'esperto Simone Cardamone auspica una maggiore collaborazione da parte degli amministratori locali per evitare la presenza, come di frequente accade sul territorio, di piani di emergenza «filosofici» e teorici carenti del contatto con la realtà locale.

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