Depuratore/2, Una commissione d'inchiesta tra 21 Comuni (Ci siamo anche noi...naturalmente!)
«Ormai da tanti anni i vostri concittadini sono costretti a fare i conti con livelli inaccettabili d'inquinamento delle acque di balneazione del Golfo di Sant'Eufemia. Questa situazione, più volte riscontrata, ha comportato conseguenze gravi sull'economia dell'intero Lametino oltre che un aggravio di spesa per la pubblica amministrazione costretta a continui interventi d'emergenza». Esordisce così in una lettera aperta inviata a tutti i consiglieri di Lamezia e di altri 20 Comuni del comprensorio firmata da Luciano Rimini del circolo "Argada" di Rifondazione comunista. Il Prc in sostanza chiede la creazione di una commissione di controllo paritetica per monitorare innanzitutto l'attività del depuratore di San Pietro Lametino e poi la qualità del mare. Sostiene Rifondazione: «Nei fatti, con l'inefficienza e l'inefficacia del sistema di depurazione delle acque, si è ripetutamente negato un diritto inalienabile per tutti». Luciano Rimini allora avanza la proposta: «La cronaca di questi giorni ci parla ancora dell'emergenza depurazione che contribuirà a rendere fallimentare l'ennesima stagione balneare. Una situazione che richiede un'azione forte e unitaria di tutti i consigli comunali del Lametino per interpretare con concretezza l'indignazione dei loro concittadini. Per tutto questo vi chiediamo di fare vostra una mozione e di impegnarvi a chiedere la convocazione urgente dei vostri consigli comunali da dedicare ad una discussione specifica». La lettera è stata inviata ai consiglieri lametini e di Decollatura, Soveria Mannelli, Carlopoli, Serrastretta, Platania, Feroleto Antico, Pianopoli, Maida, Jacurso, Cortale, San Pietro a Maida, Curinga, Gizzeria, Falerna, Nocera Terinese, San Mango d'Aquino, Conflenti, Martirano, Martirano Lombardo e Motta Santa Lucia. Nel modellino di mozione proposto da Rifondazione si chiede «la costituzione di una commissione indipendente di esperti sulla gestione degli impianti di depurazione di Lamezia e di Nocera per avviare al più presto un'indagine dettagliata che ne verifichi definitivamente l'efficacia e l'efficienza, il rispetto delle normative vigenti, il corretto rapporto addetti/impianto, i costi effettivi necessari a renderli efficaci ed efficienti». Contemporaneamente c'è la richiesta che «vengano esautorati dai loro incarichi i funzionari che hanno avuto responsabilità nella fallimentare gestione della depurazione», ma anche di «di valutare la possibilità di chiedere il risarcimento per il danno applicando il principio che inquina paga, senza usare denaro pubblico per pagare i danni ambientali». E ancora: «Chiedere con forza che gli organi competenti (Provincia, Ato, Arpacal e Regione) rendano effettivo il diritto dei cittadini all'informazione in materia di politica ambientale rendendo pubblica tutta la loro documentazione in merito all'ammontare dei finanziamenti erogati per la progettazione, realizzazione, manutenzione e interventi straordinari sulle piattaforme depurative di Lamezia e Nocera, oltre che la documentazione sulle analisi delle acque di depurazione, sui controlli effettuati e le realizzazioni tecniche sugli impianti». Infine nella mozione è contenuta la richiesta di «impegnare il sindaco ad inviare copia della mozione stessa al presidente della Provincia e a tutti i capigruppo consiliari, al presidente della Regione e all'assessore competente, ed a tutti i sindaci del Lametino».



In alto: depuratore di Decollatura, apparentemente integro ma non funzionante da diversi anni. Al centro: particolare di un pozzetto del condotto fognario, sversante nel vicino torrente a causa del mancato funzionamento del depuratore.
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