Ospedale, restano le perplessità.
Se non fosse per le unità diagnostiche, ancora presenti nella struttura, quali radiologia e laboratorio analisi, sebbene per alcuni versi ultimamente destinatarie di provvedimenti “limitanti”, sopperiti con l’ausilio della telematica , il Pronto Soccorso dell’ospedale cittadino non avrebbe ragione di essere definito tale. Il mancato ripristino delle sale operatorie, ancora in itinere, e chissà per quanto, limita se non riduce dell’80% l’operatività dei blocchi chirurgici che, allo stato, forniscono un’assistenza infima e questo dicasi per Chirurgia Generale, Ginecologi e Ortopedia. Un ospedale senza sal operatorie e senza possibilità di “mandato pieno” ai blocchi chirurgici, certamente non può essere definito tale. Questa è l’amara constatazione degli operatori del Pronto Soccorso e del 118 che quotidianamente prestano il loro servizio al punto di primo intervento e che, con maggiore frequenza, si devono arrendere anche di fronte a una banale otite o ad un’ernia infiammata. Tanto, poiché i reparti soffrono delle loro limitazioni e conseguentemente incapaci di poter effettuare consulenze efficienti a causa dei forti limiti di cui parlavamo prima. Il paradosso, però, non finisce qui, poiché da questo il più delle volte si genera altra criticità. Rappresentativo il caso di un signore che per un ematoma frontale, procuratosi con una banale caduta, si è visto trasferire a Lamezia; o di un altro ancora che alle prese con forti dolori addominali, anch’esso è stato trasferito alla città della piana, in pratica aveva la vescica piena; caso risolto con un banale innesto del catetere, poi ritrasportato a Soveria e poco dopo di nuovo a Lamezia, per via di una perdita di sangue. E che dire che per una banale otite un paziente è stato trasferito a Cosenza dove i sanitari dell’Annunziata, constatata la diagnosi non potevano credere che una patologia del genere avesse indotto un altro ospedale a un trasferimento del genere. Casi questi, successi in questo mese, come altri di cui ne ignoriamo le vicende. Se questo induce a drastiche riflessioni ciò che consegue a questo stato di precarietà induce a prospettive sicuramente più nefaste. Cosa succede quando i pazienti vengono trasferiti di qua e di là per banalità come quelle appena trattate? La risposta è semplice: il territorio rimane senza ambulanza, con le dovute conseguenze, tra l’altro, sperimentate sulla propria pelle da un cittadino di Decollatura che, con un principio di infarto, a dovuto ricorrere al suo autoveicolo. Se qui ancora non è successo quello che è accaduto a Vibo è perché evidentemente la benevolenza divina ci sta mettendo una pezza. Ma per quanto ancora? Le denunce dei referenti amministrativi cittadini giacciono presso la Procura lametina, mentre l’ultima inoltrata a Silvana Riccio, Commissario verifica Assistenza Sanitaria Calabrese, non ha prodotto allo stato provvedimenti tangibili se non una risposta della stessa inoltrata al sindaco Leonardo Sirianni, dove si legge della presa d’atto delle preoccupazioni del primo cittadino. Intanto l’ortopedia è orfana del primario Giovanni D’Onofrio, distaccato per necessità sopravvenute a Lamezia Terme e il valzer degli avvicendamenti sembra una costante oramai consolidata. In quanto alle sale operatorie, il discorso diventa ancora più complicato, dove l’arrivo dei pannelli schermati, ultimo atto per la loro definizione, non ha posto fine alla vicenda in quanto arrivati in numero non sufficiente. Criticità su criticità, più volte denunciate ed esposte all’attenzione dei vertici dell’Asp e del Direttore Generale Angela Di Tommaso, che pare, non abbiano ancora trovato le soluzioni del caso.
Fonte:CAlabria Ora.
3 commenti:
Non serve entrare nell'ospedale di Soveria dove ci sarebe tanto ma tanto da ridire, basta guardarsi un pò intorno, un parcheggio a pagamento dove non riesco poi a capire in realtà cosa ti fanno pagare, quando appena hai parcheggiato non puoi scendere dalla macchina perche ti ritrovi in mezzo ai rovi ed alle erbacce, perche quei signori che stanno li a risquotere la "tangente" non si prendono un decespugliatore e puliscono il tutto? cosa ne dite!
Quasi quasi ci andrei io volontario a fare le pulizie nel giardino dell'ospedale, ma cosa dico? magari poi mi denunciano pure.
POVERA ITALIA,ma il 27 questi scienziati del "letto" dove sono , in corsia a lavorare?
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