Il Reventino brucia anche d'inverno.
Sul Reventino la calma, se c’è stata, era solo apparente. Nel giro di poche settimane a Decollatura è stata bruciata l’auto del presidente del consiglio comunale ed è stata incendiata una birreria. L’altra notte, invece, ad essere colpita è stata Platania. Era da poco passata la mezzanotte tra giovedì e venerdì, quando è esploso un ordigno a basso potenziale davanti al bar caffè di Corso Umberto (fotino), nel centro del paese. La bomba carta ha svegliato tutta la comunità. Il rumore è stato superiore ai danni, ma per i proprietari del bar le conseguenze non sono da sottovalutare. La saracinesca è stata completamente divelta e scaraventata ad alcuni metri di distanza; danneggiamenti hanno subito anche le due abitazioni di fronte al locale, e i due appartamenti sopra di esso, i vetri delle finestre sono stati completamente frantumati. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco e i carabinieri della compagnia di Soveria Mannelli, guidati dal capitano Gennaro Iervolino, che hanno avviato le indagini. La piccola comunità ai piedi del Reventino si è svegliata con la paura. Iervolino e i suoi uomini ultimamente devono risolvere casi complicati, seguendo tutte le piste, senza escludere nessuna possibilità. Gli ultimi tre episodi criminosi, due a Decollatura, e infine quello di Platania, sono evidentemente diversi tra loro. Tuttavia, sembrerebbe che le indagini si stiano orientando anche sulla vendetta privata, e non necessariamente alla natura estorsiva. Nel caso dell’incendio dell’auto di Daniele Esposito, presidente del consiglio comunale, si sta valutando anche l’ipotesi di una bravata da ragazzi finita male. Nel caso del pub “Blues”, dove i danni non sono stati ingenti, invece, si sta valutando la matrice estorsiva. Intanto però cresce la sensazione di insicurezza tra le comunità del Reventino, sebbene gli ultimi tre anni, che coincidono con l’istituzione di una compagnia dei carabinieri a Soveria Mannelli, abbiamo segnato una inversione di tendenza. Il territorio montano non sembrava preoccupare per particolari fenomeni criminali; tuttavia la presenza dell’Arma ha comportato nell’ultimo triennio un controllo molto alto e risultati degni di lode. E ha permesso di mettere un “filtro” e limitare gli accessi di un’aria di transito considerata prima secondaria (in molti ne hanno approfittato per viaggiare nella tratta Catanzaro-Cosenza trasportando droga). Zero rapine in 3 anni. Nel 2005 furono nove, dal 2006 nemmeno una. Inoltre sono calati i furti, specie nelle case degli anziani. Tutto ciò aveva inciso senza dubbio sulla sensazione di sicurezza tra i cittadini. Ma l’allerta sul Reventino, specie quando la calma è solo apparente, va tenuta sempre alta.
Fonte: CalabriaOra
Fonte: CalabriaOra
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